giovedì 17 dicembre 2015

Attacchi di Panico, cosa sono


Gli attacchi di panico, conosciuti anche come disturbi da panico, fanno parte dei disturbi d'ansia che, a loro volta, rientrano nella categoria dei disturbi psichiatrici. Si tratta di un problema molto più diffuso di quanto non si pensi visto che oggi in Italia si stima che ne abbiano avuto almeno uno circa 10 milioni di persone, vale a dire quasi un italiano su cinque. Solitamente si può cominciare a soffrire di attacchi di panico quando si esce dall'adolescenza e si passa all'età adulta. Statisticamente gli attacchi di panico colpiscono le donne con un'incidenza doppia rispetto agli uomini.

Esistono delle particolari terapie per curarli che vengono utilizzate soprattutto nei casi più gravi e recidivi. In altre situazioni più leggere gli attacchi di panico non vengono nemmeno riconosciuti come tali e, nonostante la mancanza di diagnosi, passano senza alcun tipo di terapia.

Attacchi di Panico, sintomi

sintomi degli attacchi di panico insorgono molto velocemente e nel giro di circa dieci minuti toccano l'apice. Quelli più frequenti sono la difficoltà respiratoria con la cosiddetta "fame d'aria", dolore al petto, aumento della frequenza cardiaca, sbalzi di pressione che può alzarsi velocemente (ipertensione) o abbassarsi repentinamente (ipotensione), sudorazione, tremolio, nausea o sensazione di chiusura alla bocca dello stomaco, capogiri e sensazione di stordimento. A questi sono associati altri sintomi di attacchi di panico che riguardano maggiormente la sfera psicologica del paziente.

Sono un'immotivata paura di morire, la sensazione di perdita del controllo, l'idea di non essere parte della realtà in cui ci si trova e la sensazione che la situazione possa peggiorare improvvisamente. La durata di questi sintomi è di qualche minuto. Una volta superata la crisi restano pochi segni evidenti all'esterno di quanto avvenuto, se non la paura che possa ripresentarsi nuovamente. Se questa paura colpisce persone predisposte agli attacchi di panico, si può creare una spirale che viene definito disturbo di panico. Gli attacchi di panico non sono pericolosi, ma se sono molto forti e ripetuti possono portare fino alla depressione.

Non sono ancora totalmente note le cause di un attacco di panico. Sono implicati diversi fattori sia fisiologici che psicologici. Sotto l'aspetto fisiologico i pensieri che scatenano gli attacchi di panico sono frutto di processi elettrochimici del cervello molto complessi e sui quali non è ancora possibile avere una conoscenza approfondita. Sotto quello psicologico possono essere considerati una risposta dell'organismo a situazioni di forte stress.

Esistono poi dei fattori che predispongono l'individuo ad essere soggetto agli attacchi di panico. Possono essere fattori legati alla sua costituzione, a esperienze legate all'infanzia o a tendenze al pensiero negativo. Disturbi fisici o l'utilizzo di determinate sostanze può essere infine un altro motivo che predispone agli attacchi di panico: si tratta in particolare di ipertiroidismo o di uso di corticosteroidi o di cocaina. 

I soggetti che soffrono di attacchi di panico possono facilmente modificare i propri comportamenti, le abitudini o le usanze per cercare di evitare l'insorgere di nuovi attacchi. Il loro stile di vita può essere addirittura stravolto nel tentativo di proteggersi da questo problema. Il rischio maggiore che si corre in questi casi è il rinchiudersi in se stessi escludendo dalla propria quotidianità tutto ciò che potenzialmente potrebbe innescare un attacco di panico.

Esistono anche gli attacchi di panico notturni una sindrome psicologica molto comune.

Si evitano consapevolmente quindi tutte le situazioni in cui non si potrebbero ricevere aiuti. Si evitano spesso i luoghi pubblici tanto che la patologia può trasformarsi in agorafobia, vale a dire la paura di frequentare gli spazi aperti (agorà=piazza). Spesso si associa il ricordo del luogo in cui è avvenuto l'ultimo episodio e lo si evita per non incorrere nuovamente nella stessa situazione.

Esistono rimedi efficaci per gli attacchi di panico. La psicoterapia può attenuare molto i disturbi d'ansia ed è parte integrante di ogni cura. In questo caso la terapia può essere sia individuale che di gruppo. Il primo passo è il riconoscimento da parte del soggetto della natura benigna del problema che si crea come risposta ad una situazione di sovraccarico. In questo caso il medico può fornire indicazioni molto utili al paziente, spiegando la natura del problema e la strada da seguire per curarlo.

Esistono tecniche molto utilizzate per prevenire gli attacchi di panico: il training autogeno, il rilassamento respiratorio, il pensiero positivo. Oltre a queste anche l'alimentazione, il riposo e la giusta dose di attività fisica sono utili per ridurre il rischio di nuove crisi. C'è poi l'aspetto farmacologico. I farmaci antidepressivi riducono molto l'ansia che anticipa un attacco, la crisi e l'intensitè dell'evento.

La mirtazapina, il nefazodone e la venlafaxina sono i farmaci di ultima generazione i cui risultati fanno ben sperare per il trattamento dei disturbi d'ansia. Le benzodiazepine, pur avendo un effetto molto più veloce, hanno come effetti collaterali un aumento della sonnolenza e possibili perdite di memoria.


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